Italiani, popolo di tecnologici: non possiamo stare senza chattare, navigare sul web, acquistare online, mandare messaggini, controllare i social network e cercare contenuti su Google. Tutto normale, se non fosse che questo nostro atteggiamento ci ha portato a diventare un vero “fenomeno” europeo. L’Italia è stata definita come il Paese che ha la più alta percentuale di utenti con la cosiddetta dipendenza dalla tecnologia. Secondo quanto spiegato da uno studio “Break from technology”, realizzato su 17 nazioni con almeno 22 mila cittadini coinvolti, siamo incapaci di vivere senza smartphone, tablet e altri dispositivi che siano connessi a internet.
Il problema legato alla dipendenza tecnologica
Le risposte degli italiani sono più alte rispetto a quanto registrato in gran parte del mondo, ma la media europea è comunque di poco differente. Il 29% dei nostri concittadini intervistati ha ammesso di avere problemi di dipendenza da tecnologia. Consultando invece gli altri risultati dei dati Gfk notiamo che tra i tecno-addicted europei ci sono Francia e Spagna al 27%, seguiti dalla Gran Bretagna al 23%, dal Belgio al 21%, Germania al 19% e Olanda al 17%. Un altro dato interessante è legato alla classifica delle persone che si dichiarano invece “libere” da ogni tipo di dipendenza da tecnologia. Gli italiani si fermano al 20%, i francesi al 22%, gli spagnoli al 21%. Alzano l’asticella i tedeschi che arrivano al 35%.
La cyber dipendenza è un problema riconosciuto che si diffonde soprattutto tra i trentenni (al 37%) e teenager (al 35%). Le persone anziane invece, over 60enni, sono quelle che meno avvertono questa tendenza: per il 18%, su scala internazionale, il mondo della tecnologia non è un problema.
Che cos’è la digital detox?
Visti i dati, considerati in alcuni casi allarmanti, i media e gli esperti hanno proposto iniziative per aiutare le persone a seguire una vera e propria “digital detox”, ovvero una “dieta” che permetta di prendersi una pausa dalla tecnologia.
Se guardiamo il reddito, l’Italia si distacca dalla tendenza media internazionale: nel nostro paese le persone che maggiormente soffrono davanti alla “digital detox” sono quelle che hanno un reddito medio-alto (32%). Mentre chi ha un reddito alto soffre il problema in modo più leggero, con una percentuale registrata del 27%.
La Cina, per esempio, ha in assoluto il maggior numero di persone che si definisce incapace a vivere senza tecnologia: la percentuale si ferma al 43%. Seguono poi il Brasile al 42%, l’Argentina al 40% e gli Stati Uniti al 31%.